Sull’InabileFicaMolle
di Sara Formichetti
La InabileFicaMolle (per gli amici IFM) è quell’esemplare di donna (ahimè, non mitologico) più o meno diffuso nei paesi c.d. “civilizzati”, che, ufficialmente, sta sul cazzo a tutti, maschi e femmine (anche della sua stessa razza), ma che, realmente, governa il mondo.
La IFM la riconosci dall’aria di cucciolo spaurito che ha sempre, anche quando è in compagnia degli amici e potrebbe ridere con loro, o quando è con in suoi affetti più cari con i quali dovrebbe sentirsi protetta e al sicuro.
Ci sono una serie di atteggiamenti tipici che permettono di individuarla nel branco:
– la IFM ha uno spirito di iniziativa generalmente pari a quello di uno pseudo organismo a riposo, ma non si oppone mai a quello che le viene proposto e spesso si dimostra addirittura entusiasta di partecipare alle iniziative altrui. Tuttavia, non bisogna lasciarsi ingannare da questo atteggiamento, poiché la IFM in purezza, dopo aver deciso di partecipare, inizia a piantare grane, perché, pur non essendo in grado di pensare e programmare, sa benissimo come lamentarsi di quello che non le va bene quando organizzano gli altri, raggiungendo l’apice dello scassamento di minchia quando chiede un trattamento diverso solo per lei. Al contempo, in tali circostanze, la vedi lì, in disparte, con lo sguardo perso, la manina poggiata sotto al mento o lasciata cadere modello mano morta, che sembra riflettere sui massimi sistemi, mentre è solo persa nel suo senso di vacuità (e non nella positiva accezione Buddista del termine);
– la IFM non ha mai la forza o la capacità di fare niente, ma niente niente davvero. È capace di riempire una valigia nella quale entrerebbe pure lei, senza manco doversi piegare troppo, solo per trascorrere fuori due giorni e una notte, ma poi, “non ha la forza” di tirarsela dietro o di caricarla su un treno… e allora la vedi al binario accaldata e affaticata, che finge di tentare di sollevare quel sarcofago, impugnandolo in modo da confutare le leggi della fisica e, soprattutto, il comune senso pratico, mentre, in realtà, aspetta solo che qualcuno la noti e la aiuti in questo tragico momento. Quando va a fare compere, dopo aver ritirato la merce la vedi guardarsi intorno in attesa che qualcuno dei suoi accompagnatori si offra di portare il carico al posto suo, con un’aria supplichevole che manco il mio cane quando vuole un’altra porzione di cibo ha quegli occhi, … e questa scena si ripete sempre, indipendentemente dal peso che deve portare; lo fa anche se avrà una semplice bustina con dentro una clutch appena acquistata dal peso complessivo di 300 gr.. Più in generale, comunque, la IFM non ha la forza e/o la capacità di organizzarsi la vita, trovarsi un lavoro da sola, o, in generale, badare a se stessa. Mi raccomando, non chiedetele mai di fare dei lavori manuali (non siate maliziosi) perché vi guarderebbe come foste voi quelli strani, perché queste cose non la riguardano proprio. Tutto quello che fa, fondamentalmente, “le capita” per caso o per intercessione altrui, e, per questo, se si è un IFM è meglio essere mediamente fica, perché altrimenti si può sperare solo nell’aiuto del fato… è il classico caso in cui si può si dire all’occorrenza “è rimasta incinta per caso… si, erroneamente è caduta su un pene”;
la IFM dice sempre di non aver amiche fidate, di non avere nessuno con cui sfogarsi, e, per carità, è certamente vero, perché lei è convinta di avere ogni giorno un problema. Peccato che, mediamente, il problema sia del tenore “ecco, devo anche farmi lo shampoo, non ho mai tempo per fare niente” oppure “oggi sono uscita da lavoro otto minuti più tardi, ora non posso più fare la punta dell’unghia del mignolo del piede di quel nuovissimo color ramarro”… ovvio che difficilmente troverà qualcuno disposto a sorbirsi ‘ste cazzate tutti i giorni come fossero problemi. L’attività tipica della IFM con le amiche, quindi, è qualcosa tipo la gara a chi ha l’abbronzatura più bella d’estate o a chi ha frequentato i posti più fichi durante l’inverno;
– la IFM ha anche, tendenzialmente, la sindrome la Piccola Fiammiferaia, perché lei è sempre tanto sola e sfortunata e, infatti, se provi ad avviare una conversazione con lei, o peggio a confidarti, la risposta che otterrai sarà più o meno sempre “guarda, non posso aiutarti, ti renderei solo più triste con il mio stato d’animo”. Del resto, questo spiega anche perché, come rilevato al precedente punto, di solito non ha amiche “vere”;
– la IFM si rapporta con le altre donne dicendo loro che sono il top, che hanno tutto, sanno fare tutto, sono fortunate, mentre a lei tutto questo non accade. Non illudetevi sia la verità, parlerà della stessa donna in modo diametralmente opposto allorquando si starà rapportando con un uomo, che, in quanto tale, rappresenta per lei una potenziale forma di sostentamento. Cosa pensi in realtà la IFM nessuno lo saprà mai, neanche lei forse lo sa (non brillando, in effetti, per avere una spiccata personalità), a lei importa solo compiacere per poi sentirsi di rimando apprezzata, insomma, un po’ come quando i cani fanno le feste per avere cibo e carezze, solo che di un cane ci si può fidare.
L’aspetto antropologicamente più divertente è quello che emerge nel rapporto fra la IFM e il sesso maschile, dove la IFM si manifesta in tutto il suo splendore… millenni di storia umana si arenano di fronte a questo fenomeno tanto surreale, quanto affascinante. Rituali di accoppiamento e corteggiamento tali da far capire perché gli scienziati si sono concentrati sugli animali e non sugli uomini: gli animali almeno non parlano e non dicono cazzate quando devo accoppiarsi.
Il primo tipico atteggiamento della IFM quando incontra un uomo è quello di sbattere gli occhi, tipo Bamby, ma quando è possibilmente truccata. Prosegue per tutto il tempo dell’incotro guardandolo con aria praticamente adorante, su per giù come un cristiano credente guarderebbe l’apparizione della Madonna, e non importa che ci sia altra gente intorno, lei continuerà a non avere occhi che per lui. Anzi, qualora l’incontro dovesse avvenire in presenza di altre persone, la IFM che ha bisogno di avere l’attenzione del maschio Alfa (che può pure essere Beta o Gamma, è indifferente) comincerà la sua trasformazione in esemplare in purezza del suo animale preferito: la gatta (morta).
Qui, entra in gioco l’atteggiamento del maschio a determinare il comportamento della IFM. Di fronte ad un esemplare che la considera e la apprezza, la IFM continua a comportarsi come un cucciolo adorante, che pende dalle sue labbra, risponde entusiasta, per lo più elogiandolo per quel che dice e ridendo, ridendo sempre, senza un cazzo di valido motivo, per qualunque suono emesso, anche se magari il tipo fa oggettivamente battute tristissime o parla di un lutto. Non ho mai capito perché le IFM perdano completamente il senso di opportunità dinanzi ad un uomo appena conosciuto. Se, invece, il tipo non manifesta alcun interesse, provano ad attirare la sua attenzione con fare lascivo (ma convinte che non sia mai zoccoleggiante), tipo sfiorandolo casualmente o socchiudendo le labbra in una posizione prossima alla c.d. “bocca a culo di gallina”. Alla fine dell’incontro, se lui continua a non manifestare interesse, allora abbandonano il campo, del resto, anche tentare di conquistarlo sarebbe un impegno troppo gravoso per loro.
Ma veniamo alla IFM già accoppiata in una stabile relazione, è lei il vero mito. Questa femmina riesce a far fare al suo uomo qualunque cosa, e ciò che rende ancor più apprezzabile il suo essere è che non deve neanche chiederlo (e non è semplice, se pensate che la IFM ha bisogno del suo compagno anche per respirare). Non so bene quando ciò accada, ma deve esserci un particolare momento nel quale lei compare agli occhi di lui come una sorta di tamagotchi, un essere piccolo piccolo, da proteggere come fosse un misto fra un feto non ancora sviluppato e un esemplare in via di estinzione. A quel punto, lei non deve fare più niente, basta che stia lì, respiri, e lo elogi. Si lascia accudire per qualunque cosa, ma veramente qualunque, anche per togliersi i suoi fantastici stivali con il tacco che le fanno male ai piedi. Appena lei dice qualcosa, lui capisce che per lei quel qualcosa può essere un problema (perché per la IFM tutto è un problema) e si adopera per risolverlo. Vero è che, come sopra detto, i suoi problemi in genere sono minchiate, ma lui è lì, paziente, la aiuta, trova soluzioni, fa le cose al posto suo e non le dice mai “amore, non scocciarmi con queste banalità”. La IFM non deve chiedere, basta che abbia l’espressione perplessa (e, come al solito, un po’ vacua) e lui cerca di capire qual è il problema e lo risolve. Lei ha problemi con le amiche e lui è lì a consolarla, perché non le si può dire che lei è un’inabileficamolle, no, questo la getterebbe nello sconforto, quindi, il lui di turno, nella migliore delle ipotesi cerca di alleggerire il suo stato di malessere parlandole e confortandola, nella peggiore delle ipotesi (e, ahimè, giuro che accade) si erge addirittura a suo rappresentante di fronte al resto del mondo. Insomma, è come se vi fosse una sorta di interdizione e lui fosse il suo amministratore di sostegno. La IFM non deve risolvere problemi familiari, perché lui è costretto ad entrare a far parte della sua famiglia e a risolvere eventuali problemi al posto suo… solitamente, infatti, i familiari della IFM ripongono molta più fiducia in lui che non in lei, anche perché lui è la sua guida, la sua forza, altro lei non ha (semi cit.)
Quando la IFM ha problemi di salute, non li affronta da sola, ma solo se ha lui vicino, altrimenti, tipo i maschi, con 37 di febbre è già in punto di morte; la IFM non risolve i problemi con gli operatori telefonici, ci pensa lui; la IFM non si incazza con gli operai o gli artigiani che non fanno il lavoro che dovrebbero, ci pensa lui; la IFM non risolve i problemi dei figli della coppia, ci pensa lui; la IFM non organizza la vita famigliare, ci pensa lui, tanto deve già organizzare quella di lei; soprattutto, e in genere, la IFM non deve risolvere problemi… lei li subisce, e lui risolve! La IFM vinificata in purezza, per la precisione, punta (nel senso che è proprio il suo scopo nella sua vita) a fare la mantenuta o, nella migliore delle ipotesi, a lavorare per passare il tempo. E non è che si ammazza e si dispera se non trova un lavoro, no, lei aspetta tempi migliori nei quali il lavoro le pioverà dal cielo. Quindi, voi donne che cercate di lavorare per essere autosufficienti o, comunque, sentirvi realizzate, sappiate che non sarete mai delle vere IFM in purezza! Ovviamente, se la IFM ha un problema sul lavoro, spetta al suo compagno risolverlo, perché lei non ha la verve e le risorse per confrontarsi con gli altri.
La IFM nel rapporto di coppia ha un solo vero e unico scopo: far sentire il suo uomo indispensabile! E si, perché lei deve adorarlo, osannarlo, farlo sentire unico e irrinunciabile, la sua unica sicurezza e fonte vitale di sostentamento, deve ringraziarlo ed essere grata per qualunque cosa lui faccia per lei (cioè tutto), perché è così che ottiene tutto quello che vuole e la dedizione di lui. Badate bene, questo non vuol dire che la IFM sia sottomessa, anzi, tutt’altro, alla IFM è riconosciuta una capacita di rompere i coglioni con una magnitudo pari a quella del Grande Terremoto Cileno (per chi non lo sapesse, è il terremoto con la magnitudo più alta mai registrato finora), ma a lei tutto si perdona, perché la IFM è così, non ci si può fare niente… Invero, la IFM è per definizione insoddisfatta del suo uomo: per le serate organizzate con gli amici, perché, puntualmente, lei reputa “stupidi” o noiosi gli amici di lui; per i tempo passato a giocare alla Play Station invece di vedere Master Chef con lei, perché poco importa che lui si sia fatto il culo tutto il giorno a lavoro, lei ha bisogno di attenzioni e di coccole, e Master Chef lo deve vedere per parlarne il giorno dopo con le amiche; e, soprattutto, perché lui non capisce il suo senso di insoddisfazione e frustrazione. La IFM ha una dote innata: è bravissima nel colpevolizzare silenziosamente il suo uomo per ogni sua piccola mancanza, così che lui poi tenti di rimediare, in un circolo vizioso, peggio del girone dell’inferno dei lussuriosi.
A fronte di tali osservazioni ci si può chiedere quindi: perché un uomo sceglie una IFM come compagna? Bene, la risposta è empirica è deve ancora trovare conferme, ma secondo la teoria più diffusa va individuata nel tipo di uomo che solitamente si accompagna a questo esemplare. Tale uomo è in genere dotato di una fortissima personalità e, soprattutto, cerca anche lui conferme. Per tale soggetto, la IFM è la conferma che lui è un grande uomo, perché con lei si sente indispensabile, può esprimere pienamente il suo senso di protezione nei confronti del sesso debole (secondo l’archetipo che si tramanda da secoli), può manifestare il suo senso di superiorità e, così, appagare il suo ego. L’uomo della IFM non ammetterà mai davanti al mondo la natura intrinseca della sua compagna, non tanto per proteggerla, ma perché questo sminuirebbe il suo ruolo di maschio, quindi, la prenderà così, come una missione nella quale crede fermamente, ripetendo come un mantra, al ritmo della musica di Battisti “prendila così, non possiamo farne un dramma, conoscevi già i problemi suoi di donna”.
Con ciò, il ciclo è finalmente concluso e completo, con le IFM che governeranno il mondo perché riusciranno sempre ad ottenere quello che vogliono senza muovere un dito, perché, ricordatelo sempre, a dispetto delle apparenze, la IFM sa perfettamente quello che vuole e più o meno coscientemente ha capito come ottenerlo.
Essere una IFM non è semplice, ma può dare grandi soddisfazioni. Il giorno in cui nascerà una IFM con un quoziente intellettivo sopra la media, questa sarà la persona più fortunata nella storia del genere umano, perché saprà usare tutte le sue armi consapevolmente.
Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è da considerarsi puramente casuale. Nessuna IFM è stata maltrattata per la redazione di questo elaborato.
Confido anche nel fatto che nessuna IFM se la prenderà con me per quanto scritto, dal momento che, per fortuna, la IFM non ammette e non ammetterà mai di essere tale, ma, anzi, proclama il disprezzo più profondo per questo genere di donna.