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Settembre t’odio e t’amo

Io settembre lo amo, però lo odio anche. Sì, lo so, la contraddizione è palese ma che volete farci, io così sono. 

Settembre è la fine dell’estate, del caldo soffocante, delle notti insonni a rigirarti nel letto bollente, del mare a tutti i costi. È sempre stato così, io all’arrivo di settembre sono felice. Penso alle domeniche pomeriggio sul divano con un libro in mano, un film in tv, il cinema. Che poi magari sono cose che non riesco a fare ma solo l’idea mi rende felice.

Poi arriva la prima pioggia e odi con tutta te stessa settembre. Intanto già dal primo mattino non riesci a capire se puoi muoverti in moto o sei costretta a usare la macchina: risultato arrivi in ritardo, sempre. Perché hai puntato sulla moto e ovviamente due minuti prima di partire diluvia.

Poi c’è l’affaire armadio, quando vestirsi diventa un affare di Stato. Perché ti metti la maglia a maniche lunghe e appena rispunta il sole schiatti di caldo. Ti metti quella a maniche corte e in redazione c’è l’aria condizionata e quindi nella borsa infili un giacchino però forse è troppo pesante allora aspetta prendo pure la sciarpa, quella leggera… Alla fine l’armadio lo hai svuotato nella borsa, insieme ai trucchi, la rubrica, il tablet, gli occhiali…

La tragedia vera sono le scarpe. Piove e ti metti quelle chiuse. Appena il sole (bastardo lui…) torna i piedi gonfiano e ti ritrovi due zampogne strette dentro queste maledettisisme scarpe chiuse. E allora ci pensi bene, no, i sandali. E ovviamente piove e tu dentro le tue bellissime tacco 12 beige (perché sono pure masochista, si sappia) ti ritrovi con i piedi che fanno sguish!

Com’era? Odi et amo? Ecco, io settembre lo odio e lo amo. Forse passerei direttamente a dicembre. Anzi no, a gennaio, che mi evito pure il Natale.


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