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mafalda

Se ti dovesse succedere qualcosa…

“Sotto devi essere sistemata, se ti succede qualcosa… se finisci in ospedale…”. Sono cresciuta con questo mantra, quello di non andare in giro con le canottiere bucate (quando ancora mi costringevano a indossarle) o slip e reggiseno scompagnati perché potevo finire in ospedale (e non c’era manco il dottor Shepherd). Ero troppo giovane e ingenua (e troppo fidanzata) per pensare che andare in giro in ordine poteva essere utile se mi succedeva qualcosa che non fosse per forza finire in ospedale.

Però questa cosa me la sono portata dietro e quindi ho la fobia della biancheria spaiata e in genere cerco di uscire da casa presentabile. All’ospedale (per fortuna) finora non ci sono mai finita ma ovviamente quelle due volte l’anno che esco da casa senza truccarmi, vestita come capita e più spettinata del solito… mi succede qualcosa. È la volta che esco dal tabaccaio e incontro il mio ex capo (e cerco di nascondermi, inutilmente). È la volta che al supermercato un tizio carino, che di solito mi sorride, si gira dall’altra parte.

Ieri mattina, complice la febbre, mi affaccio sul pianerottolo in camicia da notte. “Tanto di domenica mattina chi ci deve essere…”. La porta dell’ascensore si apre. Esce il mio vicino (e già mi vergogno), ma non è nemmeno solo! Con lui c’è un tipo, pure belloccio ovviamente. E io mi vedo: camicia da notte, capelli a cespuglio (ma quelli non è una novità), bianca come la carta e le borse sotto gli occhi. Ecco, io in una frazione di secondo avrei preferito finire in ospedale.


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