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Femmine si nasce

Per anni mi sono convinta di non essere femmina. Non in senso fisico, per fortuna quando sono nata avevo tutte le cosine al posto giusto. Cosine che negli anni sono rimaste al posto giusto sebbene distribuite su ampia superficie (e in alcuni casi ci stanno pure bene là dove sono).  No, proprio perché mi sono convinta che io non avevo nulla di quelle femmine che sapevano fare le femmine. Io non sapevo fare la femmina come le altre.

Le altre chi? Quelle che sembrano sempre uscite dal parrucchiere pure alle 7 del mattino e che anche in tuta e scarpe da ginnastica, appena uscite dalla palestra, sembrano pronte a finire in copertina, senza un capello fuori posto e un filo di sudore sulla fronte. Quelle che hanno trovato mariti, fidanzati, compagni (e se li sono tenuti) con quest’aria fra l’ingenuo e il (finto?) fragile. Quelle che a portare su la borsa della spesa si stancano ma a sentirle si sono caricate sulle spalle il peso del mondo. Quelle che parlano sempre con la boccuccia a culo di gallina, compite, perfettine, mai una parolaccia o una parola in dialetto, con il vassoio della nonna e il servizio da caffè buono pronti nella vetrina per non fare brutta figura con gli ospiti. Quelle che soffrono sempre le pene dell’inferno e te lo raccontano sull’orlo delle lacrime, pronte ad apparire indifese anche quando hanno a portata di mano un’ascia da conficcarti nelle spalle.

Ecco pensavo che le femmine fossero queste, non io. Io che vivo sola da vent’anni e non mi sono comprata una zuccheriera decente (e me ne frego altamente). Io che posso indossare il vestito migliore ma riesco a essere sempre spettinata (maledetti capelli ricci). Io che sembro forte, autonoma, indipendente, con la battuta pronta… e poi… e poi prendo cantonate colossali.

Poi l’altro giorno però ho capito una cosa. Che femmine si nasce, dentro, al di là delle apparenze. E che la femminilità l’hai nel dna, a prescindere da come la dimostri. L’ho capito quando, nel tentativo di essere comoda, con un abbigliamento pratico, mi sono ritrovata per giorni in jeans, t-shirt nera e scarpe basse. Anonima. E per giorni ho metabolizzato un dolore piccolo, che si insinuava e cresceva, che mi faceva venire il magone. Fino a che, il magone, mi è esploso. Allora ho deciso che io non sono fatta per vestirmi così, che io senza tacchi non esco da casa e il rossetto rosso va bene anche alle 8 di mattina e il mio profumo sempre e comunque! E vaffanculo alla praticità, all’essere comode e tutto il resto.

Nel caso mi servisse una conferma, sono uscita domenica per comprare delle scarpe comode (o almeno un  paio che rappresentassero un equo compresso fra le due me) e sono tornata con un paio di sandali a pois, tacco 12! Perché femmine si nasce, non basta saperlo fare. E se sei femmina davvero puoi indossare pure la roba cinese o del mercatino, femmina resti!


Commenti (2)

  • Ciccia

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    Femmina si nasce; ed io, modestamente, lo nacqui! (Antonio De Curtis/Stefania Giuffrè)

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