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catena spezzata

Catene e “ammuccalapuna”

In siciliano c’è un modo di dire: ammuccalapuna. Sta a indicare letteralmente “ingoia api” ma capisco che non rende bene. È un credulone, come dire uno che sta sempre lì a bocca aperta e prende per buono tutto quello che gli viene detto e suggerito, si “ammucca” tutto insomma.

Ora, quel povero Eco che ormai nessuno pare associare più a “Il nome della rosa” ma solo al fatto che “i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli” torto non ne aveva. Ma pure una valanga di ammuccalapuna c’è!

Credete seriamente che basta fare un copia e incolla per evitare che Facebook diventi a pagamento o che metta on line tutti i vostri post e le vostre foto, sputtanandovi pure per quello che avete osato pensare e non avete mai scritto? Avete visto mai che un post – un post, non un atto davanti al notaio – abbia valore legale per proteggere la vostra privacy?

Credete veramente che una catena sui social faccia guarire dal cancro (o aiuti in qualche modo i malati) e che se mandate 7 milioni di messaggi a tutta la vostra rubrica su WhatsApp la vita vi svolta? Al massimo vi svoltano due ceffoni, appena vi incontrano, tutti quelli a cui avete fatto arrivare un milione di notifiche.

Io però mi sono accertata e state tranquilli, ho parlato con Mark. Mi ha detto che non gliene può fregare di meno di rendere pubblici i fatti vostri, tanto lo fate benissimo già da soli. Se volete proteggere la vostra privacy, compratevi un diario, di quelli con il lucchetto come negli anni Ottanta e i post scriveteli lì. Potete anche inserire le foto fra le pagine, attaccate con la vinavil. Per i link a Palo Alto si stanno attrezzando.

E, conferma Mark, che nessuno guarirà da niente con una catena. Al massimo finanziate la ricerca o l’assistenza ai malati terminali, mi pare più utile. Se proprio volete svoltare poi, dice sempre Mark, comprate un biglietto della lotteria o giocate al Supernalotto, anche un Gratta e Vinci può andare bene. Metti che vi capita una botta di culo e svoltate davvero… e magari queste catene le spezziamo, giusto perché siete a sorseggiare un drink su una spiaggia della Giamaica dove non c’è campo!


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