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luther king

I have my dream

I have a dream, ho un sogno… 53 anni fa Martin Luther King lo diceva davanti al Lincoln Memorial di Washington in un discorso rimasto nella storia. Un discorso di libertà e contro lo schiavismo, di diritti e di uguaglianza.

Lo rileggevo stamattina, nella versione integrale. E mi chiedevo se 53 anni dopo quel sogno si sia realizzato, se oggi libertà e schiavitù abbiano un significato diverso, se al di là delle circostanze storiche oggi siamo più liberi e meno schiavi.

Mi vengono in mente poche considerazioni, banali. Perché mi pare che dietro la facilità di arrivare a tante cose oggi siamo più schiavi di prima, dietro la libertà di scegliere ci facciamo ingabbiare.

Penso al voto alle donne e al tentativo oggi di fare eleggere almeno un tot di donne, come una riserva di posti che da sole non sapremmo mai raggiungere.

Penso alla facilità con cui oggi stacchi un biglietto e sali su un aereo per andare in posti nuovi e luoghi altri e alla paura – almeno per me – di trovare un kamikaze in aeroporto, quella paura che mi fa cliccare no sulla finestra “acquista ora”.  

Penso a un mondo del lavoro in cui il concetto di flessibilità è stato barattato in precariato, in cui se perdi il lavoro a quarant’anni devi reinventarti e questo non sempre significa poter dimostrare capacità, competenze, merito ma soccombere ai ricatti, alla mancanza di rispetto, alle bollette da pagare e all’affitto da versare e alla spesa da fare.  

Penso alla possibilità oggi di prendere in mano il telefono e vedere cosa fa, dall’altra parte del mondo, la mia amica a Houston o guardare in diretta mio nipote che si tuffa mentre io lavoro. Ma nello stesso tempo sono diventata schiava di questo aggeggio che mi fa dipendere da connessione e durata della batteria.

Penso alla disinvoltura con cui oggi si pensa di poter dire tutto e con ogni mezzo, di poter far passare per legittimo anche il sesso con le minorenni e sbandierare schiere di amanti. Dimenticando che il silenzio è un valore e non è l’unico.

Penso a tutte le volte in cui qualcuno crede di avere un diritto e non capisce che abbiamo anche dei doveri e che il suo diritto non deve impedire a me di vivere la mia vita nel modo migliore.

Penso, a queste e a tante altre cose: al diritto ad avere scuole e strade sicure e aria pulita e cibo per tutti e nessuna violenza sulle donne e pensioni dignitose per gli anziani e… potrei continuare all’infinito. Penso che ancora oggi I have my dream.


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